Carissime e Carissimi,
la Pasqua si sta avvicinando . Il governo ha confermato, per la nostra sicurezza, le limitazioni a ogni forma di incontro. Possiamo comunque “celebrare la Pasqua”? Come è avvenuto per la Quaresima, ci è offerta l’opportunità di vivere recuperando la dimensione familiare della Pasqua.

Anche il popolo d’Israele in esilio, privato del tempio, non si è perso d’animo e ha affidato ai genitori la celebrazione della Pasqua, così anche noi dovremmo imparare a celebrare nelle case, stretti attorno alla Parola. In famiglia, possiamo ricordare gli ultimi giorni della vita di Gesù, unendo alle sue le nostre sofferenze, fatiche, speranze. La nostra sarà una partecipazione attiva e spirituale alle sofferenze di Cristo e alla sua resurrezione.
Tutti noi coltiviamo il desiderio di celebrare al meglio le prossime feste pasquali con impegno e generosità. Per questo, offro alcuni suggerimenti semplici per preparare il nostro cuore e i momenti di preghiera che vogliamo vivere. “Dove vuoi che prepariamo per celebrare la Pasqua?” (Mt 26,17) chiedono i discepoli a Gesù. Anche in queste condizioni, non vogliamo assistere alla Pasqua, ma celebrarla “in spirito e verità”. È necessario prepararsi con cura.
In questa prospettiva condivido con voi alcuni suggerimenti che propongono anche diverse diocesi:
Prepariamo in casa un angolo della preghiera semplice e dignitoso, con qualche segno che ci aiuti: la Bibbia, una candela, un’icona…; anche chi è solo, viva la preghiera con cura perché il Padre, che vede “nel segreto”, accoglie sempre le nostre suppliche.
Anche se a distanza, la partecipazione alle trasmissioni radiofoniche, televisive e sul canale YouTube, esprima un profondo e sincero desiderio di vivere la “comunione spirituale” e di ricevere il perdono: anche a casa, si può fare il segno della croce, ci si può inginocchiare, si può stare in piedi o seduti, a seconda dei momenti celebrativi… .
Non potendo ricorrere facilmente al sacramento della Riconciliazione, ricordo che è possibile ottenere il perdono dei peccati, anche gravi, attraverso una preghiera di pentimento sincero (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’Agnello di Dio…) e il proposito di ricevere quando possibile l’assoluzione sacramentale (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1542).
Vi invito a vivere l’essenziale e il senso dei riti della Settimana Santa con l’aiuto delle schede di preghiera in famiglia, disponibili qui di seguito cliccando la voce corrispondente al giorno (chi ha una stampante a casa può stampare e darle a chi ha difficoltà nel farlo)
Nella preghiera e nelle celebrazioni, sentiamoci in comunione e portiamo nel cuore le persone reali: i piccoli, i giovani, gli anziani, i genitori, le persone sole, gli ospiti della casa di di riposo, gli ammalati di tutto il mondo soprattutto quelli contagiati dal coronavirus.
In questa Settimana, possiamo telefonare ad amici e parenti, per uno scambio di auguri, per una parola di vicinanza e di speranza e non dimentichiamoci di chi è solo.
Ricordiamoci di chi ha perduto il lavoro o la possibilità di guadagnare con le proprie attività il necessario per vivere (operai, artigiani...). Non dimentichiamo chi ha redditi limitati (pensionati, chi ha problemi economici). Qualche gesto di solidarietà è un buon modo di celebrare la Pasqua, nella fede della vita che ricomincia. In diversi negozi delle nostre zone si sta procedendo con delle iniziative e vi ringrazio di vero cuore. Se qualcuno avesse necessità e non è ancora iscritto alla carità parrocchiale, non esiti di contattare il numero della parrocchia 0775641126.
Vi ricordo nella mia preghiera e vi auguro una buona preparazione alla Pasqua.
Don Sebastiano